mercoledì 12 febbraio 2014

[(s)Concerto poetico n. 194]

La farfalla uscì dal suo bozzolo di seta,
e lasciò asciugare le sue ali delicate al sole.
Poi le dispiegò, e sbattè sempre più forte,
fino a librarsi sopra i fiori.
Percorse un bel tratto di quel grande prato,
per poi arrivare al limitare del bosco.
Qui fu catturata da un collezionista,
che la mise sotto una teca di vetro,
per essere ammirata.
La farfalla aveva vissuto troppo poco, secondo voi?
Dimenticate la sua precedente vita da bruco?
E l’aver conosciuto, seppure per poco, il volo!
Una vita, dal di fuori può sembrare bella o brutta,
ma è fatta di tante vite successive.
E non sapremo mai quali saranno le migliori,
finché non le vivremo.
gp

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