domenica 2 febbraio 2014

[(s)Concerto poetico n. 184]

Questa è una poesia di tarda ora,
perché di oggi non l’avevo preparata ancora.
Succede, quando sono un po’ in ritardo,
che preoccupato all’orologio do uno sguardo.
Ma ecco che, come per miracolo,
abbastanza agevolmente supero l’ostacolo,
e le parole mi escono copiose
(sperabilmente neppure troppo noiose).
Riga dopo riga vado così a completare
quello che giornalmente da tempo riesco a fare.
Dicono che qualcuno sotto stress lavori meglio,
ma a volte mi vengono anche solo appena sveglio:
mi prendo un appunto, per non dimenticare,
e mentre faccio le mie cose, altre rime mi viene da fare.
Tutto man mano cerco in fretta di segnarmi,
e una conclusione poi arrivo ad inventarmi.
Così, quando mi pare abbastanza a posto,
e con la punteggiatura corretta l’ho ricomposto,
il “poema” trovate pubblicato,
ed io, ancora per un altra giornata, l’onore ho “salvato”.
gp

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