venerdì 25 ottobre 2013

[(s)Concerto poetico n. 84]

C’era una salamandra che aveva un problema non da poco:
la poverina aveva purtroppo paura del fuoco.
Il suo, era terrore di scottarsi,
ma non soltanto di qualche bruciatura farsi.
La faccenda si era estesa anche in chiave metaforica,
e la cosa la rendeva ancora più problematica.
Perché ormai aveva anche terrore
di quello che pensassero gli altri di ogni suo errore.
Le fiamme del giudizio della gente,
la spaventavano in ogni frangente.
Il calore insopportabile che derivava dalle altrui opinioni,
le faceva seguire di tutti le condizioni.
E non più produceva quello che le piaceva,
se da qualcuno il benestare non aveva.
Lo stesso timore, oltretutto, di sbagliare,
la esponeva a più errori fare.
E così, le opere d’arte che creava,
di farle vedere agli altri mai neppure ci pensava.
Sempre più si rinchiuse nelle sue stanze;
sempre meno era in mezzo alle danze.
Finché un giorno, alla sua porta suonò un postino
che, quando lei aprì, vide quello che c’era nello stanzino.
Meravigliato da quello che aveva visto,
lo disse a un suo amico che di conoscenze nel campo era provvisto.
La salamandra ricevette così la visita di molti critici,
e i suoi lavori vennero subito considerati genialmente artistici.
Da quel giorno, di aver paura non ebbe più bisogno,
perché era avvenuto un suo ormai riposto sogno.
Passata la fobia di tutto quanto,
decise di aiutar chi ne aveva almeno altrettanto.
Facendo a tutti capire che mai si dovrebbe
avere l’ansia per quello che accadere potrebbe.
E che è meglio essere sempre noi stessi
perché, se sempre ci crediamo, arriveranno anche i nostri successi.
gp

Nessun commento:

Posta un commento