lunedì 3 febbraio 2014

[(s)Concerto poetico n. 185]

Qualcuno di voi è a dieta,
e magari pasteggia ad acqua e bieta?
Rimasugli delle feste,
di cui volete disfarvi come la peste?
Beh, allora più oltre non proseguite,
se non volete veder le vostre possibilità diminuite.
Perché oggi parlerò di “junk food” o cibo spazzatura;
quello insomma di cui non è certa la natura.
Solitamente non lo pratico molto,
ma ieri uno sfizio (complice mio figlio) mi son tolto.
Siamo andati dal sig. Donaldo,
che in questo è certamente un caposaldo,
e abbiam preso panini e patatine
- di queste ultime, due bustine -,
con insieme quel “pollo” a bocconcini
(non che il gusto molto gli si avvicini…).
Mia moglie è stata la più virtuosa,
prendendo un’insalata e un’altra piccola cosa.
Alla fine non so se sia “cibo consolatorio”,
quello di cui sopra, o solo un attacco al sistema circolatorio.
Però, come ieri sera mio figlio giustamente diceva:
“Non so perché dicano che è di plastica. A me piaceva!”
E un piccolo capriccio, di questi tempi, qualche volta togliersi,
potrebbe esser meglio che, da tutto quel che piace, astenersi.
Perché alla fine rischieremmo di scoppiare,
e poi di qualcosa di cui pentirci arrivare a fare.
Con questo credo di aver detto tutto;
ma mi raccomando, state lontani dallo strutto!
gp

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