giovedì 24 ottobre 2013

[(s)Concerto poetico n. 83]

Siete mai stati in un ospedale?
Non necessariamente perché avevate un male;
è sufficiente che qualcuno siate andati a trovare
per, forse, le stesse sensazioni mie provare.
Appena entrati in un reparto qualsiasi,
dall’odore di disinfettante si è presto invasi.
Ma gli occhi colgono un altro aspetto,
che è quello che vi opprime maggiormente il petto.
Vi trovate infatti molta disperazione,
in quei casi senza possibile soluzione.
E anche parecchia solitudine,
per chi di avere qualcuno al fianco ha... perso l’abitudine.
Se poi, come è capitato a noi diversi anni addietro
(quando a mio figlio successe quella cosa il cui ricordo ci portiamo ancora dietro),
vi trovate a visitare il reparto infantile,
forse non vedrete l’ora di tornare nel cortile.
Perché tra tutti è forse quello più tremendo:
gli sguardi dei bambini non li dimenticherete neppure uscendo.
Ecco perché talvolta mi viene da pensare
che spesso per… cavolate, ci stiamo a disperare,
mentre ci sono nella vita cose ben peggiori;
e, ogni tanto, visitare certi luoghi potrebbe renderci migliori.
gp

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