mercoledì 6 novembre 2013

[(s)Concerto poetico n. 96]

Ho un amico che birra produce;
e questo fatto volevo portarvi alla luce.
Ieri sera ci ha con sapienza illustrato
di alcuni suoi prodotti il sistema di produzione adottato.
La fa in dosi tutto sommato piccole,
perché il produrla, non sono bazzecole.
Occorrono ben 4 giorni di intensa attività,
per ottenere la voluta qualità.
Malto d’orzo, acqua, lievito e luppolo,
sono di solito le basi delle birre, ma non solo:
perché nel prodotto finale troviamo gusti fruttati,
e poi ancora liquirizia e altri sapori inusitati.
Anche le spezie talvolta sono aggiunte
(che oltretutto il sapore varia secondo da dove son giunte).
La sua lavorazione è decisamente artigianale;
la cura con devozione, in modo non banale.
Perché i fattori da tenere conto sono tanti,
e di rovinarla, può accadere tutti gli istanti.
I passaggi per arrivare al prodotto finale
sono molti, e se non si vuole un prodotto dozzinale,
bisogna studiare tutti gli accorgimenti da adottare.
Che sia la temperatura rigidamente da controllare,
oppure quali tipi di lieviti aggiungere
se un certo risultato si vuole raggiungere.
Il lavoro è molto, e complicato,
ma sicuramente alla fine è ripagato
dal vedere negli occhi degli altri l’apprezzamento
per quella birra che è nata dal proprio talento.
Io purtroppo non sono un gran intenditore,
ma con piacere abbiamo passato quelle ore.
E anche se come bevitore sono un po’ fuorigioco,
di certo quanto assaggiato mi è piaciuto, e non poco.
Grazie Matteo quindi per la degustazione,
e pure per la bella, e interessantissima, lezione.
gp

Nessun commento:

Posta un commento