martedì 12 novembre 2013

[(s)Concerto poetico n. 102]

Il Passato, alle spalle si guardava,
non facendo attenzione a dove andava,
rischiando così di andare a sbattere
contro chi lo stava a precedere.
Il Presente, decisamente più insicuro,
pensava che decidere fosse davvero duro.
Per paura di star troppo fermo, a grandi passi quindi si muoveva,
e contro chi aveva di fronte così premeva.
Mentre il futuro ancora aspettava di arrivare,
ma col Presente sempre appresso doveva rimandare.
E così tutti e tre, vicini ma distratti,
non si accorgevano dei misfatti
che l’umanità tutta perpretrava;
che intanto, di quello che dalle sue azioni avrebbe prodotto, se ne fregava.
gp

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