giovedì 21 novembre 2013

[(s)Concerto poetico n. 111]

Il bambino, sulla giostra girava,
e tutto il mondo intorno ruotava.
Un giro, e là in fondo c'è papà;
un altro, ed eccolo di nuovo là.
Ancora un giro, ma papà non c'è più?
No, si é spostato, ora è laggiù.
Perché i bambini di ogni nazione,
che il mondo giri o si fermi, non ci fanno attenzione;
il loro mondo, intorno ai genitori, ruota,
e senza di noi, la vita dei piccoli sarebbe più vuota.
È lo stesso per noi (fortunati) genitori, ovviamente:
cosa farei senza mio figlio, neppure mi viene in mente.
Fate perciò che il mondo intero sia per loro migliore,
e se vi venisse, ogni tanto, un po’ di stanchezza interiore,
sarà sufficiente guardare un bambino negli occhi,
per capire quanto talvolta siamo sciocchi.
Se poi vedendovi, il fanciullo vi abbraccerà,
sarà per consolarvi, e sul vostro viso un sorriso di colpo apparirà.
gp

NB: ieri, 20 novembre, era la Giornata internazionale per i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Ma io l’ho scritta oggi, perché non deve essere un giorno diverso da ieri, o da domani. Ti voglio bene, piccolo...

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