domenica 24 novembre 2013

[(s)Concerto poetico n. 114]

Una foglia, per un colpo di vento,
da un albero si staccò, con un movimento lento.
Portava con sé dell'autunno i colori,
quelli che più scaldano i nostri cuori.
Dopo un'altra, improvvisa, folata,
sul ruscello vicino era volata,
posandosi sull'acqua dolcemente,
e lasciandosi trasportare dalla corrente.
Per molto tempo viaggiò così,
in luoghi mai visti, prima di quei dì.
Sotto il naso di un orso che beveva, passò un giorno,
che, spaventandosi, si guardò intorno.
La foglia rise, nel suo modo speciale,
che in natura non esiste di eguale.
Persino giù da una cascata
fece un volo, da quell'acqua sempre più agitata.
Ma man mano che avanzava,
sempre più si disgregava,
fino a non esserci quasi più;
proprio in vista del mare blu.
Eppure era contenta di quel che aveva compiuto.
Un'esistenza piena, aveva vissuto.
Tanto, avrebbe potuto ai suoi simili raccontare:
cose che, altre come lei, non potevano immaginare.
Perché una consapevolezza nuova aveva guadagnato,
che é quello che succede a chi ha molto viaggiato.
gp

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