giovedì 28 novembre 2013

[(s)Concerto poetico n. 118]

Il fiore, appena nato,
era da poco lì spuntato.
Aveva ancora la corolla chiusa,
per cui, di non vedere aveva la scusa.
Cresceva piano piano,
su quel gelido ripiano.
Sentiva il sole pallido
scaldarlo con un brivido.
Lo percepiva debole sulle foglie,
e un fiore, il calore con piacere accoglie;
ma lì ce n’era troppo poco.
Probabilmente, pensava, le nuvole lo rendevano più fioco...
Avrebbe anche dovuto sentire gli altri intorno,
almeno quando si davano il buongiorno.
Ma forse era ancora troppo piccolo,
ed era perché ancora bene non sentiva, solo.
Poi, il tempo, come succede, passò,
e lui, ormai formato, ad aprirsi si preparò:
schiuse i petali e… si ritrovò tutto solo!
Perché era nato, chissà come, nel nordico Polo.
gp

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