mercoledì 27 novembre 2013

[(s)Concerto poetico n. 117]

Un bel libro, in insalata,
per lo stomaco è una pugnalata.
La frittata di balletto,
non è come mangiare un bel polletto.
Un panino con un quadro di Raffaello,
è troppo indigesto, seppur bello.
Una statua del Canova,
non la gusti neppure con le uova.
Puoi cuocere le opere di Verdi come vuoi,
ma poi hai qualche problema, se le ingoi.
E così via per tanti altri culinari abbinamenti,
che prevedono l’uso di creazioni di talenti.
Eh sì… la Cultura non si mangia
(e chi la fa, talvolta a campare si arrangia).
Qualcuno la definisce “cibo”, questo è vero,
ma non nel senso fisico davvero.
È “cibo” per la mente,
perché ne allarga la visione ampiamente.
È “cibo” per l’anima,
perché talvolta, una di queste ci fa piangere una lacrima.
È “cibo” per la fantasia,
perché senza, non sapremmo neppure cosa sia.
Non si può davvero farne a meno,
anche quando facciamo un viaggio in treno.
Guastiamocela allora sul tablet o per davvero,
ma fatevi da soli un regalo sincero:
riempite di opere artistiche la vostra vita,
e di colpo, vi sembrerà infinita.
gp

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