mercoledì 13 novembre 2013

[(s)Concerto poetico n. 103]

Il vento portava... il profumo di una donna,
intenta a tenere ferma la sua gonna.
Il vento portava... la sabbia del deserto,
che flagellava chi era a volto scoperto.
Il vento portava… lontano un palloncino,
che giallo come il sole, gli era sempre più vicino.
Il vento portava... la pioggia battente,
che tutto spazzava, e non la fermava niente.
Il vento portava... i semi a germogliare,
in terre lontane, persino oltre il mare.
Il vento portava… il canto di un uccello,
che pur da distante, appariva proprio bello.
Il vento portava... la neve fredda e leggera,
che tutto ricopriva, fino a primavera.
Il vento portava… il pianto di un bambino,
che forse non aveva la sua mamma lì vicino.
Il vento portava... altrove le foglie ormai cadute,
per fare il posto ad altre che sarebbero ricresciute.
Il vento portava… via i ricordi dalla gente,
che più il tempo passava, più ricordavano niente.
Il vento portava… il nome di due innamorati,
che ora non lo erano, ma un tempo lo erano stati.
Il vento portava… via i panni sulla corda stesi,
portandoli, su altre corde ancora, ad essere appesi.
Il vento portava... il rombo di un motore,
che da lontano sembrava un grido di furore.
Il vento portava… le parole di una poesia,
che, beh, lo ammetto, era di certo più bella della mia.
gp

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