sabato 2 novembre 2013

[(s)Concerto poetico n. 92]

Quest'oggi si dovrebbe andare in giro per cimiteri
(qualcuno, per evitare code, c'è già andato ieri).
Al plurale, perché, per salutare i propri trapassati cari,
ci si dovrà recare in diversi luoghi, magari.
Diciamo che è anche (soprattutto?) la festa dei fiorai,
che vendono, in questi giorni, come non mai.
Solitamente, anche i propri figli vi si trascina,
perché è giusto che conoscano anche la vecchia cugina.
"Vedi quello laggiù, vicino a nonna Euclide?
Tra il cugino Temistocle e lo zio Alcide,
che, bontà sua, solo l'anno scorso abbiamo messo sottoterra?
È il bisnonno Asdrubale, che perì durante la guerra..."
E via così, a indicare col parentado le colonnine,
come stessimo sfogliando un vecchio albo di figurine
che nel tempo si andrà purtroppo a completare.
E in cui anche la nostra immaginetta, prima o poi, ci dovrà stare
(immagino come starete, queste righe leggendo,
- per non dire altro - le corna facendo).
È anche l'occasione di certi parenti forse lontani incrociare
(o magari, solamente, che per sentirli abbiamo sempre troppo da fare).
Perché, come si dice quando poi li troviamo:
"Ah, ciao, solo più al cimitero ci incontriamo..."
Poi si ritorna a casa per i propri impegni,
certi di aver compiuto il proprio dovere e di esser perciò degni.
Ci ritorneremo forse, tempo permettendo, tra un anno,
scordandoci, nel frattempo, di quelli che lì stanno.
gp

Nessun commento:

Posta un commento