giovedì 2 gennaio 2014

[(s)Concerto poetico n. 153]

La Notte felicemente insonne,
per questioni di uomini o di donne.
La Notte coi nostri pensieri,
per tutto quanto successo ieri.
La Notte sulla strada a guidare,
per più lontano poter arrivare.
La Notte prima degli esami,
che non si sa come andranno domani.
La Notte tirata avanti a caffè,
perché di tempo per dormire non ce n'è.
La Notte di timore dopo il terremoto,
anche se poi resta tutto perfettamente immoto.
La Notte che porta (si spera) consiglio,
su come affrontare un problema sia meglio.
La Notte con in braccio il neonato,
che a piangere, lui tutta ha passato.
La Notte di brutto a bisticciare,
perché ci si sta oramai per lasciare.
La Notte passata a parlare,
perché di lasciarsi si vuol evitare.
La Notte a far con gli amici bisboccia,
che poi avremo bisogno di una doccia.
La Notte impegnata a lavorare,
perché qualcuno lo deve pur fare.
La Notte a far al defunto la veglia,
perché è tradizione di famiglia.
La Notte trascorsa a rimirar le stelle,
che, riflesse nei suoi occhi, son proprio belle.
La Notte buia e tempestosa,
ma domani sarà un'altra cosa.
La Notte lunga dell'ammalato,
che non riesce a riposare, in quello stato.
La Notte che spesso aiuta a scrivere,
perché dentro di noi riusciamo meglio a scorgere.
La Notte è vita, la Notte è paura.
La Notte é passione, la Notte è pura.
Ma la Notte non è infinita,
perché dal Giorno è definitiva.
gp

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