martedì 14 gennaio 2014

[(s)Concerto poetico n. 165]

Nel letto si può giocare coi figli piccoli,
che appena svegli, subito eccoli.
Nel letto si leggono libri e giornali,
e i sistemi di lettura non son tutti uguali.
Nel letto la televisione si può guardare,
che, per qualcuno, concilia nel sonno lo scivolare.  
Nel letto si amano tutti gli amanti,
e i modi per farlo, beh, sono tanti.
Nel letto anche il cane o i gatti puoi trovare,
e quando dormi, su di te si vanno ad accucciare.
Nel letto si sogna il proprio futuro.
Vi è mai capitato? A me di sicuro.
Nel letto non sempre si riposa,
e ci si rigira senza posa.
Nel letto si può anche mangiare,
ma poi tutte le briciole si devon levare.
Nel letto si sta bene, sotto le lenzuola,
specie se dovremmo andare al lavoro o a scuola.
Nel letto, quando fuori è freddo, a lungo ci staremmo;
ben sotto le coperte ci nasconderemmo.
Nel letto si può anche scrivere,
ormai senza per forza penna e carta avere.
Nel letto sono costretti tutti i malati,
ed è il solo momento in cui si preferirebbe stare alzati.
Forse non sbaglio, ma mi potete contraddire,
che il letto sia il posto dove più tempo passiamo, mi verrebbe da dire.
E anche, sia che ci stiamo di notte o di giorno,
che spesso abbiamo le cose a cui più teniamo, lì attorno.
Potremmo vivere senza un divano,
ma ditemi, senza letto come facciamo?
Ed ora che non mi viene più nient’altro da dire,
magari vado nel letto, e mi metto a dormire.
gp

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