martedì 21 gennaio 2014

[(s)Concerto poetico n. 172]

Qualche volta, so la cosa giusta da fare;
altre volte, per decidere mi devo dannare.
Qualche volta, riesco ad aggiustarmi;
altre volte, devo chiedere a qualcuno di aiutarmi.
Qualche volta, vorrei cambiare mestiere;
altre volte, mi rendo conto di esser fortunato, ad almeno questo avere.
Qualche volta, comprendo chi mi è vicino;
altre volte, manco mi avvicino.
Qualche volta, riesco a essere positivo;
altre volte, di qualche profondo dubbio non resto privo.
Qualche volta, riesco a ben riposare;
altre volte, nel letto mi sto a rigirare.
Qualche volta, sono di buon umore;
altre volte, sono difficile da sopportare per ore.
Qualche volta, riesco ad esprimere i miei sentimenti;
altre volte, capita di essere quantomeno assenti.
Qualche volta, ho fatto un errore;
altre volte, penso che lo rifarei, se per (di qualcosa) amore.
Qualche volta, ho paura di guidare;
altre volte, non ci penso, ma ormai sono rare.
Qualche volta, ho fatto le cose che mi piacevano;
altre volte, più sicuro non farle, mi dicevano.
Qualche volta, cerco di guardare solo avanti;
altre volte, per quelle cose non aver fatto, mi ritrovo pieno di rimpianti.
Qualche volta, so subito cosa scrivere;
altre volte, più ispirazione vorrei avere.
Qualche volta, ho molta pazienza;
altre volte, non sopporto l’altrui deficienza.
Qualche volta, mi commuovo fino alle lacrime;
altre volte, l’ingiustizia di certe cose mi opprime.
Questo e molto altro ancora si chiama “vivere”,
e può anche non sempre piacere.
gp

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