giovedì 16 gennaio 2014

[(s)Concerto poetico n. 167]

Testardo come un mulo, e famigerato gran birbone,
non si voleva smuovere dalla propria posizione.
Si era impuntato, anzi era proprio deciso,
di non fare, a cattivo gioco, neppure buon viso.
E anche se sembrava la cosa più sensata,
di farla, per la testa manco gli era passata.
Fu così che nessuna diversa decisione prese,
e chi cercava di farlo ragionare, infin si arrese.
Quindi si accovacciò del tutto soddisfatto,
e se ne stette tutto il giorno sopra il pensile, quel gatto.
gp

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