mercoledì 1 gennaio 2014

[(s)Concerto poetico n. 152]

È giunto il momento che siano censìti,
per il nuovo anno i nostri buoni proposìti.
Cari amici, qualcuno dei miei vi scrivo, così mi distraggo un po',
e siccome siete molto lontani, più forte li scriverò.
Dalle cose più evidenti, possiamo partire,
come quella di dover un poco dimagrire.
Molta più ginnastica a fare mi metterò,
e sicuro di meno a mangiare starò.
Di maggiormente il mio lavoro apprezzare,
essendo fortunato ad averlo, dovrei valutare.
Ma vedrete che col nuovo anno,
un sacco di proposte più interessanti, appariranno.
La mia salute non sarà mai stata migliore;
solo per caso, in strada, vedrò il dottore.
Ai soldi che avrò, manco ci penso,
tanto, il mio conto in banca a riempirsi sarà propenso.
Qualche viaggio per il mondo penso anzi che farò,
giusto per, da questo Bel Paese, distaccarmi un po'.
E sicuramente, al mio ritorno, molto migliore l'avrò trovato,
perché un sentimento di voler realmente cambiare, in tutti sarà nato.
Dite che troppo, dal nuovo anno, mi sto aspettando?
Forse, può darsi, io mi stia solo ingannando.
Ma quello che aveva scritto il grande Dalla andrebbe ogni tanto riletto,
perché di certe situazioni è ancora un quadro perfetto.
E mi perdoni, l'autore, se la sua splendida canzone ho un poco parafrasata;
spero solo che qualcuno, adatta al momento, l'abbia giudicata.
Se voi nel frattempo voleste il testo cercare,
più tardi la potremmo tutti insieme cantare.
Si chiama "L'anno che verrà",
e la potete trovare anche qua:
http://www.italianissima.net/testi/lannoche.htm
gp

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