lunedì 7 ottobre 2013

[(s)Concerto poetico n. 66]

C’era una volta un lunedì,
che un giorno credette di essere un venerdì.
E così, invece di essere triste e malinconico,
era allegro e con tutti faceva il comico.
Gli altri lo guardavano in modo strano,
e gli cercavano di spiegar, ma invano,
che aveva sbagliato giorno della settimana;
che era appena iniziata, e la fine era lontana.
Lui li guardava con sufficienza,
immaginando perché a dir così avessero convenienza.
Poi si allontanava per le sue cose fare,
in attesa della sera e il lavoro terminare.
Oltretutto, credendo lui di essere un giorno di fine attività lavorativa,
sentiva anche addosso del week-end l’aspettativa.
E si sentiva stanco come se avesse davvero fatto
del lavoro per tutti i giorni precedenti, tirando come un matto.
Arrivò infine la sera, e nel momento di andare a timbrare,
si accorse finalmente dell’errore nel contare
a quale giorno si fosse arrivato:
perché il martedì, giungendo, lo aveva appena salutato.
Se ne andò quindi tutto mogio
a comprare un calendario con l’orologio.
gp

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