mercoledì 30 ottobre 2013

[(s)Concerto poetico n. 89]

Vi ricordate, dal 1975, il cartone di Grisù il draghetto,
che voleva diventare un pompiere perfetto?
Era nato per Carosello (1964), all’inizio della “carriera”,
ma ebbe successo, e ne fecero una serie intera.
Il padre Fumè, drago pure lui, ovviamente,
voleva togliere al figlio quell’idea dalla mente.
Ci riusciva a farglielo dimenticare per un poco,
ma il draghetto sempre quel desiderio covava, di combattere il fuoco.
Iniziava allora nuovi mestieri, con un certo successo;
perché al padre voleva bene, bisogna gli sia concesso.
Oppure, più avanti nella serie, compiva imprese coraggiose,
dove magari salvava persone, che per questo gli erano generose.
Poi, all’atto di premiarlo, ogni volta Grisù un guaio combinava,
perché per l’emozione tutto, di botto, infiammava.
Così il padre borbottava sconsolato,
e lo si vedeva sulla spalla di Sir Cedric, piangente, appoggiato.
Ma certo il draghetto per questo non disperava,
e nel suo Sogno ("Da grande farò il pompiere!") perseverava.
Allora questo era il significato che voleva essere trasmesso:
anche nelle difficoltà, il proprio Sogno dev’essere mantenuto lo stesso.
Perché tutti possono aspirare a qualcosa di diverso,
e il desiderio di cambiare in meglio non va mai perso.
Tenete sempre a mente quello che sognava un drago malvagio per tradizione;
non mi pare una speranza cui non debba esser data attenzione...
E voi tutti, avete un Sogno nel cassetto da realizzare?
Perché Jim Morrison diceva: “Ognuno di noi ha un paio d’ali, ma solo chi sogna impara a volare.”
gp

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