sabato 12 ottobre 2013

[(s)Concerto poetico n. 71]

Jeeg, Goldrake, i robottoni;
quanti ricordi, e quante emozioni...
Alabarda spaziale, pugno rotante.
Le armi che usavano eran davvero tante.
Forse erano altri tempi, o solo noi più piccoli,
però questi cartoni, che ancora oggi generano molti articoli,
sono a tutti noi rimasti nel cuore,
e anche solo risentirne le sigle provocano gioia interiore.
Non riesco a immaginare, se ai bambini di adesso,
fra qualche anno, quello che guardano provocherà ancora lo stesso successo.
Certo, non erano fatti con la fluidità di quelli americani,
ma questi cartoon giapponesi erano pieni di buoni sentimenti umani,
checché ne abbiano detto alcuni censori
(probabilmente non li avevano ben seguiti come i loro difensori).
Personalmente, li ho sempre visti tutti,
e non è che quelli fossero degli altri più o meno brutti.
Ogni stile aveva delle proprie caratteristiche,
che li faceva apprezzare, se non si avevano fisime puristiche.
Negli anni, di qualche serie han pure fatto degli… aggiornamenti;
ma, io penso, ben meno interessanti, son stati di quei favolosi cimenti.
Vi voglio quindi lasciare con un ricordo della mia adolescenza,
citandovi, della sigla di “Jeeg Robot d’Acciaio”, la sua partenza:
“Corri ragazzo laggiù,
vola tra lampi di blu.
Corri in aiuto di tutta la gente...
dell'umanità!” (voglia di sapere come prosegue, non la sentite fortemente?)
gp

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