domenica 8 dicembre 2013

[(s)Concerto poetico n. 128]

Ma... una poesia sul naso,
l'avevo già fatta, per caso?
No, perché con tutti questi componimenti,
può essere che io ripeta degli argomenti.
Cosa che vorrei evitare,
ma che può sempre capitare.
Si diceva allora di questo apparato,
il cui beneficio è dimostrato.
Di respirare quasi non ci accorgiamo,
se non quando fatica facciamo.
Quando c'é costipazione,
ci prende subito l'agitazione,
e ci sembra che non riusciremo più a fare
questa cosa così naturale.
Per fortuna poi si guarisce,
e di ansimare si finisce.
Ai cattivi odori siamo sensibili.
Certi... accostamenti risultan difficili.
Se qualcuno, per il naso ci prende,
uno ad adirarsi un poco tende.
Se diciamo una bugia,
come a Pinocchio, il naso prende il via.
Ci sono nasi importanti,
ed altri invece come tanti.
Mettere il naso negli altrui affari,
può metterci in casini senza pari.
Per non farla oltremodo lunga, sono tanti i modi di dire,
in cui il naso é nominato a non finire.
Insomma, a volte ci pare un'appendice quasi scomoda;
forse perché l'unica che non si può rivestire alla moda.
A meno di non metterci brillanti o anelli,
che... mah... faran sembrare davvero più belli?
Teniamoci il nostro naso, anche se non ci piace per niente,
e non cerchiamo di cambiarlo, come ci verrebbe in mente.
Perché é una cosa che ci distingue,
molto più che le nostre lingue.
E se questa mia, "a naso" non vi é piaciuta...
Pazienza. Il qui umile poeta non la cambierà, ma si scusa e vi saluta.
gp

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