sabato 14 dicembre 2013

[(s)Concerto poetico n. 134]

La coda sempre più si prolungava;
molta gente, da tempo aspettava.
Si procedeva lenti,
ma non si poteva fare altrimenti.
Ognuno aveva i propri problemi:
roba di soldi, o anche altri temi.
In mano avevamo perlopiù dei bollettini;
qualcuno, anche dei pacchettini.
Si era dovuto scegliere appena entrati
il numerino per dove si sarebbe andati.
Servizi finanziari,
per i pagamenti vari.
Bollettini, pacchi o altre sezioni,
per le varie situazioni.
Il tempo, quello sprecato, passava,
e intanto, anche a casa, c'era chi aspettava
magari di tutti insieme mangiare,
e altre commissioni andare dopo a fare.
Il proprio turno sembrava avvicinarsi,
per poi, con chiamate diverse, allontanarsi.
Finalmente il mio numero era apparso;
che non arrivasse mai mi era parso.
Ma ecco che, giunto davanti allo sportello,
mi accorgevo che... il servizio per me non era quello.
Dovevo rifare da capo tutta la coda.
Roba che, inebetito, spesso ti inchioda.
Ma per fortuna da quell'incubo mi son risvegliato.
Perché così da molti anni non è più stato:
le operazioni le fai tutte in rete,
e mentre le fai, puoi pure bere, se hai sete.
Perché sei comodo a casa, e non più in un ufficio;
e questo é già un gran beneficio.
Non rimpiango di certo quei tempi, perciò...
Ma aspetta... mi ero solo appisolato. Ancora qui in Posta sto!!
gp

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