martedì 17 dicembre 2013

[(s)Concerto poetico n. 137]

L’invito a tutti era stato da tempo inviato;
tutto era, da mesi, con cura preparato.
Gli ospiti sarebbero da ogni dove arrivati,
forse da soli, forse accompagnati.
Tutti gli “attori” erano ai loro posti:
né troppo arretrati, né troppo esposti.
Doveva risultare tutto perfetto,
e non esserci nessun possibile difetto.
Era troppo importante, quanto stava avvenendo;
doveva svilupparsi anche in un certo crescendo.
La tensione emotiva era sicuramente alta.
Non è che si potesse ripetere più di una volta.
Dovevano per forza subito le condizioni accettare,
oppure, qualcuno avrebbe dovuto pagare.
Quando infine si aprirono le porte,
si smise di pensare alle cose che potevano andar storte.
L’inno nuziale riempì di una dolce melodia tutta la chiesa,
e sul fondo, qualcuno, mise mano a una cinepresa.
gp

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