domenica 1 settembre 2013

[(s)Concerto poetico n. 30]

C'era una quercia, su un prato una mattina,
con sotto a giocare una bionda bambina.
Giocava l'infanta a far di fiori ghirlande,
e in mezzo metteva anche le ghiande.
Il grande albero le faceva ombra con la chioma,
e intanto lei dei fiori annusava l'aroma.
Passò da lí un cavallo nero,
che era bello, ma bello davvero.
Alla bimba chiese se voleva in giro andare,
e lei in groppa salí non senza faticare.
Ma l'albero coi suoi rami a salire l'aiutava,
mentre il cavallo inginocchiato stava.
Aggrappata alla criniera stretta stretta,
il puledro partì in tutta fretta.
Tanto veloce stava andando,
che sembrava stesse proprio volando.
Il giro del mondo le fece fare;
lei per poco di gioia stava per urlare.
Quando infin tornarono sul prato,
la bimba era felice per quel volo insperato.
Poi stanca, vicino al cavallo si addormentó,
e solo quando fu pomeriggio si ridestó.
Il cavallo non c'era più e la quercia era immobile.
Forse lei aveva immaginato l'impossibile.
E quando a casa di corsa, gioiosa ritornó,
ai suoi genitori fece il racconto di quel che sognó.
gp

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