venerdì 13 settembre 2013

[(s)Concerto poetico n. 42]

Il ranger, a cavallo di un destriero,
in giro per la valle se ne andava fiero.
Cappello in testa per il sole,
e al fianco le sue due pistole.
Cavalcava pacifico verso il tramonto,
quando sentì un urlo di donna e fu subito pronto,
mano sul cappello e schiena abbassata,
per una veloce galoppata
verso quel grido che era arrivato
da una casa lontana dal centro abitato.
Giunto quindi nelle vicinanze,
saltò giù, già pronto ad aprire le danze
con le due pistole rapide in mano,
correndo poi verso quel baccano.
La porta era aperta, nel capanno isolato,
e, prima di entrare, prese un po’ di fiato.
Poi, con una capriola si buttò all’interno,
mentre i suoi occhi parevan tizzoni d’inferno.
Due brutti figuri erano intenti a legare
la donna che, urlante, avevan dovuto imbavagliare.
Le intenzioni erano chiare, per il cavaliere,
ma decise di agire quando le pistole vide prendere.
Un colpo per arma, da lui partì,
ed entrambi i banditi al cuore colpì!
Poi dopo, in un attimo, la donna liberò,
e quel che avvenne dopo a dirvi non starò.
Sappiate solo che da allora il giustiziere,
non fu più solitario, ma con una famiglia cui provvedere.
gp

Nessun commento:

Posta un commento