venerdì 20 settembre 2013

[(s)Concerto poetico n. 49]

Quando mio figlio aveva tre anni e mezzo (o poco più),
dal primo piano di casa cadde giù...
Non sto a raccontarvi esattamente come avvenne,
né come passammo quelle ore col pensiero che ci… lasciasse le penne;
o che poteva rimanere dalla caduta menomato;
o ancora che comunque qualcosa si fosse fratturato.
Facemmo allora, in quei momenti di tristezza,
un “fioretto” per la sua auspicata salvezza.
Decidemmo, detto in poca sostanza,
di adottare un bimbo (o una bimba) a distanza.
Cercammo quindi l’ente adatto,
e prendemmo con loro contatto.
Ora sono quasi 10 anni trascorsi,
e non abbiamo certo avuto rimorsi.
Ci hanno sempre comunicato come il bambino,
riuscisse a frequentare la scuola a lui vicino.
Cosa avesse fatto durante quel periodo (se amicizie o una gita),
e le foto che testimoniavano la sua crescita.
Poi, raggiunta l’età che a loro non più competeva,
a un altro bisognoso la quota si trasmetteva.
Insomma, vorrei con questa a voi comunicare
che certo momenti come i nostri non bisogna aspettare,
per fare quello che per loro può cambiare la vita.
E a noi costa così poco, ma grande è la contropartita.
gp

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